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Medie Mobili

Proseguendo il cammino attraverso l’analisi tecnica elementare si incontrano le medie mobili, sintetizzate sulla stampa specializzata col simbolo MM e un numero a fianco che indica il numero di giorni (nell’esempio che segue 21 giorni), il periodo sul quale sono calcolate e disegnate.

 Le medie mobili rappresentando il movimento del trend: sono uno dei più primitivi e conosciuti strumenti di analisi tecnica. Il prezzo di chiusura di un'azione rappresenta la sintesi dei valori giornalieri attribuiti al titolo durante la contrattazione: sintesi intesa come fotografia momentanea di quel titolo per quel giorno. In effetti il prezzo di chiusura rappresenta la fine delle “ostilità” di quel giorno e il punto di partenza del giorno successivo. Un media mobile rappresenta quindi il prezzo medio di un titolo a una certa data: è calcolata sommando i prezzi di un titolo per un "n" numero di periodi di tempo e poi dividendo il totale per gli stessi "n" periodi.

Per esempio, se sommiamo le quotazioni di chiusura di un titolo dei 21 giorni appena trascorsi e dividiamo il risultato per 21 otteniamo la media mobile di quel titolo a 21 giorni. Se abbiamo deciso di disegnarla dopo 21 giorni possiamo tracciare il primo punto di MM 21 che risulterà al di sopra o al di sotto del grafico del titolo in quel momento. Il giorno successivo occorrerà calcolare il nuovo punto di MM aggiungendo il prezzo di chiusura di quel giorno e togliendo come primo giorno di osservazione quello caduto 22 giorni fa.

Col passare del tempo noteremo che il grafico dell’andamento del titolo periodicamente si intreccia con quello della MM passandone al di sopra e al di sotto. Il momento dell’intreccio è il punto critico: l’analisi tecnica si basa sempre sul raggiungimento di “pivot” o punti di riferimento ai quali far corrispondere un’azione speculativa idonea a trarne profitto. Quando il grafico di un titolo taglia al rialzo una sua MM potremmo essere di fronte a un prossimo aumento repentino del titolo. Anche qui è bene dare sempre un’occhiata ai volumi di contrattazione in quanto l’analisi tecnica si basa su criteri statistici che danno risultati sempre più precisi all’aumentare del numero di osservazioni: quindi a maggiori volumi corrisponde maggiore veridicità di qualunque indicatore stiamo seguendo.

Inoltre la lunghezza di una media mobile deve essere adatta al titolo che stiamo trattando e al tipo di speculazione che stiamo effettuando (a breve, medio, lungo termine).

Le medie mobili, come i supporti e le resistenze, rappresentano indicatori deboli e facilmente criticabili e comunque non sufficienti per un’analisi tecnica professionale al fine di determinarne i trend di breve: sono sempre monitorate ma difficilmente determinanti per un acquisto, se non in concomitanza di altri indicatori più complessi ma più forti.

In quanto indicatori deboli non è raro che ingannino gli operatori: è molto comune infatti per un titolo bucare la propria media mobile a lungo termine per poi ritornare sotto tale media prima di continuare nel senso del trend appena abbozzato. La media mobile non è altro che un indicatore che mostra il valore medio del prezzo di un titolo esaminato, rispetto a un periodo di tempo predeterminato: come il prezzo del titolo cambia, il suo prezzo medio si muove verso l'alto o verso il basso: per questo è da usare, insieme a supporti e resistenze, come primo filtro per valutare se è il caso o meno di effettuare un’operazione.

Le medie mobili possono essere calcolate anche sugli indicatori. L'interpretazione di una media su di un indicatore è simile all'interpretazione di un titolo: quando l'indicatore supera la sua media, significa che un movimento verso l'alto viene confermato dall'indicatore; quando l'indicatore scende sotto la sua media mobile, significa che un movimento discendente è confermato dall'indicatore. Gli indicatori che maggiormente si adattano a questa valutazione sono il MACD, che vedremo tra poco e lo STOCASTICO. Gli indicatori a breve termine hanno oscillazioni così frequenti che una loro media spesso risulta più leggibile: disegnando una media mobile dell'indicatore su di un grafico si può vedere la tendenza generale dell'indicatore piuttosto che le sue fluttuazioni quotidiane. I falsi segnali possono essere ridotti disegnando una media mobile a breve termine (per esempio 10 giorni) sugli indicatori.

In sintesi:

Esempi di segnali di acquisto detti “long” o “buy”:

  • La media si appiattisce o risale dopo una discesa e l'indice dei prezzi la perfora dal basso.
  • L'indice dei prezzi si mantiene oltre la media mobile, la quale scende verso di essa; non avvenendo la perforazione la salita riprende.

Esempi di segnali di vendita datti “short” o “sell”:

  • La media mobile si appiattisce dopo un rialzo mentre l'indice la buca dall'alto verso il basso.
  • L'indice rimane sotto la media pur portandosi verso di essa senza riuscire a perforarla.

 

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